VITERBO - Se Roma non è stata costruita in un giorno, potrà esserlo la Macchina di Santa Rosa? Solo che per realizzare il simbolo della patrona di Viterbo, quel simbolo che sfilerà per le vie della città almeno per i prossimi cinque anni, non è solo una questione di tempo. Ma anche di idee, di modalità, di intenzioni.
La conferma che questo percorso sia lungo e periglioso la si è avuta – semmai ce ne fosse stato bisogno – ieri mattina, quando la riunione congiunta della seconda e della quarta commissione ha partorito tante chiacchiere ed un rinvio. Ad oggi, per l’approvazione (si spera, ma non vi dovrebbero essere problemi) del concorso di idee dal quale sorgerà il progetto del nuovo Campanile che cammina, il Campanile che oltre a sostituire l’obsoleta Fiore del Cielo dovrà anche rappresentare la città in quel formidabile palcoscenico dell’Expo2015. E forse la causa sta tutta qui: la fretta da parte dell’amministrazione Michelini di assecondare le “raccomandazioni” (e non solo quelle: s’immagina anche i contributi promessi) del presidente della Regione Zingaretti, per sfornare la Macchina just in time per l’evento milanese.